- Soffici,
- Russia,
- Malinconia,
- Gelosia,
- Vodka
Copyright (c) 2025 Ruben Donno

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Abstract
Con il presente articolo si intende ricostruire il contesto storico-culturale che permise ad Ardengo Soffici di elaborare il manoscritto, sino ad oggi rimasto inedito, dal titolo «Voglio la Vodka!» Tre tempi. Fonte principale è proprio l’autobiografia sofficiana che, soffermandosi sugli anni in cui Soffici visse a Parigi (1900-1914), mette in luce alcune figure importanti che avvicinarono lo scrittore toscano al mondo russo: in primis Hélène d’Œttingen, Serge Férat, e l’artista Aleksandra Ekster. Le due donne, insieme ad altri intellettuali russi, saranno infatti presenze indelebili nel successivo dramma sofficiano. L’inedito, composto tra il 1944 e il 1945, durante il periodo di detenzione nel campo per fascisti di Terni, mostra, oltre all’ambivalente rapporto di incontro e scontro tra Occidente e Oriente, come al centro dell’agire umano vi siano sentimenti cristallizzati, e senza dubbio autobiografici, di gelosia e malinconia verso un passato da custodire e ricordare.